Huile de noix vaudoise AOP
Descrizione del prodotto
L’olio di noci «Huile de noix vaudoise» AOP viene ottenuto attraverso spremitura, secondo il metodo artigianale tradizionale, con noci provenienti esclusivamente dal Cantone di Vaud.
Registrazione
23.06.2020
AREA GEOGRAFICA
La produzione delle noci, l'asciugatura, lo stoccaggio, la frantumazione e l’estrazione dei gherigli, la torrefazione, la spremitura e il confezionamento dell'olio vengono realizzati esclusivamente nel Cantone di Vaud.
contatto
Interprofession Huile de noix vaudoise AOP
Moulin de Sévery
Route du Moulin 10
1141 Sévery
T 021 800 33 33
F 021 800 03 33
info(at)moulindesevery.ch
www.moulindesevery.ch
moulindesevery
moulindesevery
Area geografica
La produzione delle noci, l'asciugatura, lo stoccaggio, la frantumazione e l’estrazione dei gherigli, la torrefazione, la spremitura e il confezionamento dell'olio vengono realizzati esclusivamente nel Cantone di Vaud.
Produzione
Le noci nel Cantone di Vaud vengono raccolte in autunno. Non devono restare a terra troppo a lungo, altrimenti ammuffiscono. Vengono asciugate e poi rotte per separare il guscio dal gheriglio. I gherigli delle noci vengono portati nei frantoi e lì vengono macinati fino a formare una pasta fine e compatta. Questa pasta viene tostata per circa venti minuti per concentrare gli aromi e fissare i pigmenti colorati nell’olio di noci del Cantone di Vaud. Successivamente avviene la spremitura e l’olio ottenuto viene separato dal resto della pasta di noci. L'olio di noce spremuto viene lasciato riposare per alcuni giorni in modo che la sedimentazione naturale gli conferisca una perfetta purezza e lucentezza. Poi il prodotto finale può essere versato in contenitori opachi in modo che questo olio straordinario non si ossidi in presenza della luce e non diventi rancido.
Storia
Fin dall'epoca romana i noceti sono parte integrante del paesaggio valdese. La produzione dell'olio di noce è attestata dalla fine del XIII secolo e il suo metodo artigianale di produzione per spremitura a caldo, antecedente al XVI secolo, è documentata dal XVIII secolo fino ai giorni nostri, diventando parte del patrimonio culinario valdese.